La Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 145/E del 23/11/2017 ha chiarito che in relazione ai beni di costo inferiore a Euro 516,46 l’imputazione temporale dell’agevolazione “superammortamento” segue le modalità di contabilizzazione del costo stesso.

Dunque, nel caso in cui si proceda ad ammortizzare il costo in bilancio, anche la deduzione del 40% va ripartita secondo i coefficienti annuali di ammortamento adottati.

In presenza, invece, di imputazione integrale a conto economico nell’esercizio di acquisto, il “superammortamento” viene recuperato in un’unica soluzione nell’esercizio stesso.

L’argomento era già stato affrontato dall’Agenzia delle Entrate nella circolare 23/E/2016 , in cui era stato precisato che, in presenza di beni agevolabili di importo inferiore ai 516,46 Euro, il cui importo è ammesso in deduzione integrale nell’esercizio di sostenimento, la maggiorazione del costo fiscale per superammortamento non influisce sulle modalità di deduzione.

Quindi, se il costo è inferiore a 516,46 Euro, la deduzione in unica soluzione spetta anche se, incrementando l’importo deducibile del 40% dell’importo stesso, il predetto ammontare massimo viene superato. Pertanto, ipotizzando un bene di costo pari a 500 euro, con superammortamento pari a 200 euro (40% di 500), possono essere dedotti, nel medesimo esercizio, 700 Euro, di cui 500 mediante imputazione della spesa nel conto economico e 200 con variazione in diminuzione nella dichiarazione dei redditi.

La risoluzione 145/E ha chiarito ora che se si opta per la deduzione del costo del bene (inferiore a Euro 516,46) non in unica soluzione, ma seguendo il piano di ammortamento relativo al bene stesso (applicando di anno in anno i coefficienti tabellari ex Dm 31/12/1988) anche la deduzione del superammortamento deve avvenire attraverso la medesima applicazione.

Da ultimo viene chiarito che il piano temporale di deduzione del superammortamento è sempre quello previsto dalle tabelle ministeriali, anche qualora in bilancio l’impresa segua aliquote differenti.