L’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 35/E del 2/4/2015, ha chiarito come nel caso in cui un atto contenga una pluralità di cessioni di quote di partecipazione al capitale di una società, esso sconti tante imposte fisse di registro quante sono le quote cedute.
Questo accade:
- quando un unico cedente cede la sua quota a una pluralità di cessionari;
- quando una pluralità di cedenti cedono le loro quote a un unico cessionario;
- quando una pluralità di cedenti cedono le loro quote a una pluralità di cessionari.
La posizione dell’Agenzia è peraltro conforme alla giurisprudenza della Corte di Cassazione (sentenze 19245/2014, 19246/2014, 23518/2014, 22899/2014 e 3300/2015).
La stessa Agenzia delle Entrate nella risoluzione n. 225 del 2008 aveva già sostenuto che devono essere applicate tante imposte fisse quante sono le cessioni.
L’agenzia delle Entrate e la Cassazione motivano la loro decisione esclusivamente con la considerazione che se un socio cede la sua quota a due acquirenti, la fattispecie è da inquadrare nel senso della stipula di due diversi negozi tra loro “collegati”; non trattandosi di un unico negozio “complesso” (è tale quello le cui “disposizioni” dipendono inscindibilmente le une dalle altre), ma di tanti negozi “collegati”, si rende appunto dovuta una tassazione per ognuno di essi.