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Giovedì, 22 Giugno, 2017
Costi di rappresentanza e di pubblicità

 

La sentenza n. 10111/2017 della Corte di Cassazione depositata il 21/4/2017 ha chiarito che i costi di rappresentanza e di pubblicità possono essere dedotti dal contribuente solo quando siano debitamente documentati e finalizzati alla produzione di benefici economici, anche potenziali, per la società.

La sentenza in oggetto sottolinea, ai fini della determinazione del reddito di impresa, la netta differenziazione delle spese di rappresentanza, che sono quelle sostenute per promuovere l’immagine aziendale, con quelle di pubblicità, che sono destinate ad informare i consumatori dell’esistenza e delle qualità di un prodotto o di un servizio e, differentemente dalle spese di rappresentanza, devono perseguire l’obiettivo di generare tangibili benefici che sono individuati nell’aumento delle vendite.

Pertanto, secondo la Cassazione, ai fini della deducibilità della spesa è indispensabile che il contribuente dimostri documentalmente non solo il sostenimento del costo, ma anche l’ottenimento di un vantaggio in termini di aumento dei ricavi.