La normativa in oggetto ha portato numerose novità alla disciplina sul contenzioso tributario, tra le quali si segnalano:
- riforma dell'istituto della soccombenza che, con il dichiarato intento di disincentivare l'abuso dello strumento processuale, rende assolutamente eccezionale la compensazione delle spese («soltanto in caso di soccombenza reciproca o qualora sussistano gravi ed eccezionali ragioni»), introducendo la responsabilità aggravata ex articolo 96, comma 1, del Codice di procedura civile; nella sostanza, viene introdotto anche nel processo tributario l’istituto della lite temeraria: nei casi di azione giudiziale eseguita con malafede e colpa grave, la parte lesa potrà richiedere anche il risarcimento dei danni subìti, cosa che finora nel processo tributario non era concessa, oltre che mai prevista.
- viene espressamente prevista la sospensione necessaria del processo tributario nell'ipotesi di pendenza, in una causa dinanzi alla medesima o altra commissione tributaria, di una questione pregiudiziale per la decisione.
- è rivisto l'istituto della tutela cautelare in pendenza di giudizio. Viene infatti introdotta la sospensione dell'esecutività della sentenza impugnata in appello nonché in occasione del ricorso in Cassazione.
- si riconosce l'immediata esecutività delle sentenze anche a favore del contribuente (previa eventuale prestazione di garanzia), il quale potrà ricorrere al giudizio di ottemperanza (che peraltro diviene l'unico strumento di esecuzione coattiva) senza dover attendere il giudicato. Questo, tuttavia, limitatamente alle sentenze in tema di atti di imposizione ovvero di rimborso.